Tunué, 140 pp., 18.90 euro
“Watersnakes” riprende i temi e i paesaggi di “Doomboy”, ma
lo fa inaugurando una diversa chiave allegorica, magica e immaginaria in cui
l’ambientazione tipica della Città Immobile si fonde con l’universo fantastico
nato dall’incontro di due ragazzine alla scoperta dell’amicizia e dell’amore.
C’è quindi qualcosa di Alice in queste pagine, ma il nonsense cede piuttosto il
passo al racconto gotico e a turbini celesti. La raffinatezza di “La Sposa
Chiocciola” di Zhen Li Jang incontra la solidità epica di Claymore , in
un’opera a metà tra il surreale e l’iperreale, tra Leonor Fini e Arnold Bocklin, in cui sono i colori a marcare il
passaggio da un’atmosfera all’altra, dalla cupa pastosità delle scene d’azione
alla rarefazione diafana dei cieli e del mare., sintomo dello scorrere del
tempo e delle stagioni L’impossibile avvicinamento tra Mila e Agnés rimanda ai
miti classici o ai cicli eroici della tradizione norrena che qui vengono
rielaborati in un vortice che diventa al contempo essenziale e pieno di piccoli
dettagli. Le due protagoniste – trasformate da bambine comuni a icone
salvatrici – e tutte le misteriose creature che ruotano intorno al loro
rapporto sono la traduzione del bisogno ancestrale di creare un proprio doppio,
una proiezione che sia tanto affine quanto speculare rispetto agli standard.Tony
Sandoval ripeopone uno stile personale e inconfondibile, che entra nel profondo
della psiche umana fino a rappresentarne i mutamenti. Si tratta ancora una
volta di una graphic novel maturo, che mette in scena le lacerazioni e i
cambiamenti dell’adolescenza, esternandoli.
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