venerdì 30 settembre 2016

IL SUONO DELLA MONTAGNA Yasunari Kawabata


 

La famiglia di Shingo va in pezzi, fino a trasformarsi in un oganismo disfunzionale, diviso in tre gruppi: Shingo e la moglie Yasuko – i vecchi – simili quasi per natura; Fusako e le sue bambine, che vivono in un mondo diverso come se si fossero costruite un muro di benessere per dimenticare un uomo lontano e sofferente; e poi Kikuko e Shuichi, che vivono un momento difficile. Lui sta mantenendo un’amante, lei decide di abortire. È la crisi dei valori confuciani. Shingo non può nulla di fronte alla dissoluzione, guarda il mondo cambiare al ritmo delle stagioni e con la drammatica rapidità che solo la fine di un conflitto poteva imprimere a un Paese piegato. In tutto questo, l’uomo si lega sempre di più alla nuora, in un rapporto che da paterno si tinge di sfumature amorose – con il riferimento a un “nespolo” dal sapore allusivo e simbolico quanto quello shakespeariano. Un romanzo / elegia colto, delicato come pennellate di un dipinto tradizionale, fine come un haiku e del quale noi Occidentali difficilmente riusciamo a cogliere tutte le sfumature. Apparso nel 1949, all’indomani della fine della Guerra, “Il Suono della Montagna” è uno dei capolavori del maestro Yasunari Kawabata che mostra il compenetrare complementare della Natura nell’animo umano, regalando sfumature di poesia anche nelle parti più cupe con passaggi di rara bellezza.

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