“Kagami ga kita – Lo Specchio”
fa parte del “Rumic World”, l'antologia di storie brevi di Rumiko Takahashi. È
qui che la “Principessa del manga” dà il meglio, creando una galleria di
personaggi unici e divertenti con un pizzico di sovrannaturale come solo lei sa
fare. Nelle serie lunghe spesso la vicenda diventa ripetitiva e “Rinne” è una
ripetizione del popolare “Inuyasha”(1996); ma qui l'autrice sfoggia fin troppo
il dono della sintesi: si vorrebbe leggere qualcosa in più sui ragazzi con lo
specchio purificatore sulla mano o sul fumettista e la sua bambola che scaglia
piccole e grandi maledizioni. C'è tanto materiale e a volte i racconti lasciano
insoddisfatti, con la sensazione che i vorrebbe qualcosa di più, come avviene
nella narrativa non disegnata. Ad esempio “Lo specchio” storia di due ragazzi
che purificano il male attraverso lo specchio che hanno sul palmo della mano
darebbe un ottimo spunto per un fumetto shônen mentre “Revenge Doll” ha alcuni
elementi che ricordano “Death Note” ma con il tratto inconfondibile della
nostra amata mastra. Sicuramente è il folclore giapponese a fornire una
fiorente base per questo genere di short ma si distingue un'inventiva e uno
stile unico e riconoscibilissimo – i fan noteranno alcune somiglianze tra i
protagonisti maschili e i personaggi più famosi. “With Cat” è la declinazione
ironica dell’amore letterario – nipponico e non solo – per i felini, che
meriterebbe una digressione a sé: “Ushio e Tora” con un pizzico di “La
ricompensa del gatto”; e infine il titolo più strambo, “Un fiore carino” storia
di un fiore che dovrebbe essere attraente ma che la diretta interessata trova
puzzolente. Il volume è impreziosito da
bellissime tavole a colori e dal finale intitolato “My Sweet Sunday”, scritto
nel 2009 a quattro mani con il grande Mitsuru Adachi per festeggiare il
cinquantennale di Weekly Shônen Sunday.
Un volume imperdibile per chi già ama la Takahashi ma anche
per chi vuole avvicinarsi al mondo inconfondibile di questa grande autrice.
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