mercoledì 7 settembre 2016

UNA STORIA PER L'ESSERE TEMPO


Ruth è una scrittrice in crisi di creatività. Un giorno trova un diario e altri effetti personali avvolti in un sacchetto sulla spiaggia della sua piccola isola di Whaletown, in Canada: sembrano resti portati dallo tsunami che ha investito il Giappone nel 2011. Il diario, celato dietro una copertina che dice “À la recherche du temps perdu”, appartiene a Nao, una ragazzina giapponese cresciuta in California (e che quindi scrive in inglese). Ruth si appassiona alla lettura tanto da dimenticare il memoriale che dovrebbe finire. Ecco il legame tra due personaggi apparentemente slegati: iniziando a leggere, Ruth fa suoi i personaggi e si può dire che ne crei la vicenda, in una correlazione quantistica. È Oliver, il marito di Ruth, a mostrarci il percorso intrapreso dalla moglie, ossia il meccanismo di meta-racconto che influisce sui fatti narrati esattamente come lui, con il suo lavoro di coltura artistica, modifica il paesaggio per riportarlo a un grado zero; Come per il paesaggista delle Canarie César Manrique, il vero momento topico, secondo lui, arriva quando le persone interagiscono pienamente con la sua opera senza che ci sia in essa qualcosa di artificioso. Allo stesso modo ci si pone il problema dell’essere nella Storia mondiale – presente passata e futura – e nella micro-narrazione, esattamente come avveniva in Heidegger per il suo “Essere e Tempo”. Qui il romanzo si fa complesso e trova spazio per parlare della Guerra e di Fukushima ponendo i due eventi su un piano tanto reale quanto onirico, influenzato da passaggi che spezzano il patto con il lettore, che si ritrova a credere nell’interazione onirica con un corvo, operazione che ricorda molto Murakami.
 

Ozeki, dopo due libri sull’ecologia e la scelta di vita vegetariana, sfrutta al meglio la sua origine di americana “con il trattino” e imbastisce un romanzo complesso, ricco di riferimenti e scritto in una pluralità di stili, che mette in luce, tra l’altro, l’intolleranza del Giappone contemporaneo.
 

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