lunedì 16 novembre 2015

SCENE DA UNA BATTAGLIA SOTTERRANEA Roberto Fogwill



Edizioni SUR, 167 pp, 15 €

Partiamo da una considerazione dello stesso Fogwill: “Scene da una battaglia sotterranea” non è un libro contro la guerra ma contro un modo stupido di concepire la guerra, perché non si può scrivere contro la pioggia o contro la neve. Non c’è nessuna connotazione ideologica in questo libro corale, ma piuttosto la più cocente e cruda umanità. Alcuni lo hanno paragonato per efficacia a “Il sergente nella neve” di Rigoni Stern ed è effettivamente così. Non è l’esperienza dei patrioti, non c’è nessuna connotazione ideologica. Nel 1982 l’Argentina combatteva una guerra assurda per il dominio sulle Malvine /Faulkland, isole fredde adatte solo ai pinguini e i cui pochi abitanti umani non sono né argentini né inglesi ma un gruppo quasi autonomo, isolato e incerto, vicino al mito se non altro per il miraggio di una futura pace indipendente dai maneggi politici delle grandi potenze. In questo scenario desolato si svolge l’avventura degli “armadilli”, un distaccamento di soldati che vive sottoterra e che, nel buio dei cunicoli, pensa alla propria sopravvivenza scambiando merce con tutti, anche con il nemico, dato che a un certo punto del conflitto, quando la fine sembra ormai prossima nel bene o nel male, le carte si confondono e alcuni britannici si uniscono alle fila di questi fantasmi che fantasmi non sono. Molti di loro sfiorano la leggenda apparendo dal nulla in superficie, ma è soprattutto la loro umanità a essere in gioco. Nella descrizione di una collettivizzazione forzata di qualsiasi intimità, Fogwill non è mai retorico e la paura è al centro delle sue immagini potenti che, senza essere una vera raccolta documentaria, sono comunque la testimonianza non solo di un momento storico, ma anche del sentimento di un popolo che vede sfumare una bolla d’illusioni. La letteratura – trasformata in autore / personaggio – è una missione (o meglio una vocazione) deve assumersi il pesante onere di raccogliere questo sentire comune per giungere alla reale comprensione dei meccanismi interni della società.