mercoledì 24 agosto 2016

ELEGIA IN ROSSO Seiichi Hayashi


 
 

 

Ichirô lavora nel cinema d’animazione ma non è soddisfatto. Sachiko, la sua ragazza, è coinvolta nei movimenti di protesta e soffre la discriminazione di una società maschilista. “Elegia in Rosso” è la storia di due rivoluzionari mancati. È un finissimo romanzo disegnato che racconta il disagio di una generazione, il passaggio dall’adolescenza all’età adulta e il dissolversi dei sogni che questo momento comporta. Uscito a puntate tra il 1970 e il 1971, al termine di un periodo di grandi cambiamenti sociali e politici che investirono tutto il mondo, s’ispira alle controculture giovanili e alla nouvelle vague francese con un disegno essenziale e netto, alla base del fumetto adulto giapponese che dà il massimo nelle tavole grandi d’inizio capitolo. A volte il tratto di Seiichi Hayashi, uno dei capostipiti dell’avanguardia del manga, è fin troppo semplice e la trama ne risente diventando scarna, fino quasi a perdere elementi essenziali. Rimane uno stile sobrio, veloce, tagliato con un gusto cinematografico intriso di lirismo che, nella più elaborata versione a colori, ricorda la morbidezza delle stampe ukiyo-e e i disegni di Yumeji Takahisa. Se si cercasse un paragone contemporaneo, forse la vicenda potrebbe richiamare “Solanin” di Inio Asano per l’attenzione con cui si sviluppa il rapporto tra due ragazzi alle soglie della maturità; mentre il gioco di bianco e nero, che accentua soprattutto i vuoti attraverso l’annullamento degli sfondi, potrebbe essere il punto di partenza di un nuovo linguaggio espressivo forte e al contempo minimale che ha generato da un lato le immagini drammatiche del geki-ga e dall’altro le tipiche linee spigolose del josei per donne.  D’altronde anche i personaggi perdono quasi del tutto la caratterizzazione in favore di un contesto alienante: sono giovani moderni che risucchiati dalla città. Lo stesso avviene in molti romanzi di Haruki Murakami e anche nel bellissimo “Bokutte Nani” di Masahiro Mita, in cui la domanda principale è proprio quella del titolo che letteralmente significa “Cosa sono io?”.