mercoledì 29 ottobre 2014

WATERSNAKES Tony Sandoval


Tunué, 140 pp., 18.90 euro

“Watersnakes” riprende i temi e i paesaggi di “Doomboy”, ma lo fa inaugurando una diversa chiave allegorica, magica e immaginaria in cui l’ambientazione tipica della Città Immobile si fonde con l’universo fantastico nato dall’incontro di due ragazzine alla scoperta dell’amicizia e dell’amore. C’è quindi qualcosa di Alice in queste pagine, ma il nonsense cede piuttosto il passo al racconto gotico e a turbini celesti. La raffinatezza di “La Sposa Chiocciola” di Zhen Li Jang incontra la solidità epica di Claymore , in un’opera a metà tra il surreale e l’iperreale, tra Leonor Fini e Arnold Bocklin, in cui sono i colori a marcare il passaggio da un’atmosfera all’altra, dalla cupa pastosità delle scene d’azione alla rarefazione diafana dei cieli e del mare., sintomo dello scorrere del tempo e delle stagioni L’impossibile avvicinamento tra Mila e Agnés rimanda ai miti classici o ai cicli eroici della tradizione norrena che qui vengono rielaborati in un vortice che diventa al contempo essenziale e pieno di piccoli dettagli. Le due protagoniste – trasformate da bambine comuni a icone salvatrici – e tutte le misteriose creature che ruotano intorno al loro rapporto sono la traduzione del bisogno ancestrale di creare un proprio doppio, una proiezione che sia tanto affine quanto speculare rispetto agli standard.Tony Sandoval ripeopone uno stile personale e inconfondibile, che entra nel profondo della psiche umana fino a rappresentarne i mutamenti. Si tratta ancora una volta di una graphic novel maturo, che mette in scena le lacerazioni e i cambiamenti dell’adolescenza, esternandoli.
 

martedì 28 ottobre 2014

IL PARADOSSO DEL CONTROLLORE Gonzalo Hidalgo Bayal


 
Edizioni Socrates, 206 pp., 13.50€

Questo è libro denso che invita a rileggerlo appena lo si finisce per cogliere le sfumature dello stile colto di Hidalgo Bayal, molto simile a quello di Marías. La rete di simboli si dipana essenzialmente dall’iconografia cristiana, che si svela poco a poco attraverso l’esperienza. Un uomo scende dal treno in un luogo dimenticato e rimane bloccato in una sorta di limbo, prendendo il posto di un casellante che scompare misteriosamente. È una dimensione sospesa, sfiorata e poi abbandonata dalla modernità e, proprio come il “Paese dei Gatti” di Murakami, può essere considerato un’allegoria dell’aldilà. Pochi elementi lo legano al passato: la sua bottiglia di vetro e una lettera di cui nessuno conoscerà il contenuto ma che racchiude il valore evocativo della parola come segno. Se questo grigio impiegato è stato trasformato dal fato in uno straniero errante, anche tutti gli altri personaggi sono identificati in base alla loro funzione all’interno del racconto: ci sono “il ragazzo del bar”, “il venditore di cialde”, “lo straccivendolo” e “l’uomo dell’angolo”, ombroso profeta che parla solo per massime latine: ciascuno resta per il tempo necessario a compiere una missione e quindi si dissolve nel nulla seguendo le traversine dei binari. Con un progressivo annullamento dell’identità, il destino del controllore si concretizza con il fuoco, che qui ha la stessa valenza che assume nel romanzo “Il Deserto” del cileno Carlos Franz. Infatti, non è chiaro chi sia il nemico che arriva nella notte ad appiccare gli incendi e viene il dubbio che si tratti di un alterego del protagonista. 

giovedì 9 ottobre 2014

PERCORSI NEL GHIACCIO – Due giovani ricercatori tra Antartide e Groenlandia.






È in corso fino all’8 dicembre al Castello d’Albertis, la mostra PERCORSI NEL GHIACCIO – Due giovani ricercatori tra Antartide e Groenlandia.
Le foto esposte nella saletta dedicata alle esposizioni temporanee mostrano due modi letteralmente agli antipodi, due modi diversi di intendere la ricerca. Alessandro Belleli, antropologo laureato all'Università di Genova, ha lavorato per il più importante archivio fotografico danese sulle popolazioni native della Groenlandia; Lorenzo Moggio è laureato in Fisica dell’Atmosfera e ha lavorato presso la stazione di ricerca italo-francese Concordia contribuendo ad alcune importanti rilevazioni sui cambiamenti climatici e sui dati utili a fare le previsioni meteo. Il primo osserva l’umanità; il secondo studia l’ambiente che ci circonda in un luogo isolato, lontano da qualsiasi insediamento, irraggiungibile dall'esterno per i nove mesi di un rigidissimo inverno a -85° .
La cifra che accomuna le due serie di immagini è il modo di decifrare il paesaggio traendone un’impensata bellezza e una nuova dimensione di comunanza e di interesse scientifico.

Visto il tema quasi sconosciuta ai più, la conferenza inaugurale è davvero appassionante. Il tono calmo di Alessandro e la musica di Nive Nielsen – un’artista groenlandese di grande successo internazionale  – trasportano il pubblico in un’atmosfera rarefatta, magica, in cui il sole di mezzanotte proietta ombre arancioni sulle dune di sabbia e ghiaccio.
 Kangerlussuaq (o Sondrestorm) è un’ex base militare americana, ufficialmente dismessa con la fine della Guerra Fredda, ma che porta ancora i segni del suo passato – coloniale prima; militare poi. Oggi le casette modulari ridanno falso colore a un panorama brullo e bianco che ricorda paradossalmente l’Arizona e nel quale le distanze enormi hanno modellato una differente concezione dei rapporti interpersonali: per andare da un posto all'altro è spesso necessario prendere l’aereo; gli status sociali imposti dalla logica commerciale occidentale hanno indotto bisogni inediti, annullando i valori dell’educazione tradizionale e creando un forte divario tra le classi. A Sisimiut – seconda città della Groenlandia  – il passaggio dall'antico modello di valori allo stile di vita occidentale è molto più evidente perché i suoi 5.600 abitanti hanno sviluppato una concezionale urbana, che tende a marginalizzare i costumi tradizionali.

Il collegamento via Skye con Lorenzo Moggio, impegnato a Roma nell'addestramento di preparazione alla 30° spedizione in Antartide ha un effetto ancora più straniante sulla platea rapita. La curiosità va tutta alla descrizione dei gesti meticolosi che servono a portare a termine i compiti più semplici: cambiare una lampadina, cucinare, sostituire un cavo rovinato; e poi naturalmente fare la manutenzione della strumentazione metrologica …. Sembra di sentire Samantha Cristoforetti che parla del suo addestramento speciale per andare sulla Luna. E in effetti i paesaggi fotografati da Moggio hanno qualcosa di selenico, incantato e lontano: le luci verdi che illuminano i due cilindri della base ricordano una versione spaziale delle “Mille e Una Notte” mentre i globi sonda che misurano le variazioni dell’atmosfera hanno l’aspetto di piccoli satelliti, leggeri e luminosi.


È affascinante ma difficilissimo seguire il discorso puramente scientifico, i dati snocciolati con competenza e fervore e, anche se Lorenzo cerca di coinvolgere tutti riportando esempi e aneddoti, la maggior parte delle domande si concentrano sul quotidiano di una realtà completamente aliena, che rischia di diventare alienante nel trascinarsi dei giorni, nonostante ai ricercatori siano offerte tutte le comodità.

Coniugare queste due esperienze, il Nord e il Sud,  porta a interrogarsi sull'emergenza ecologica e l’interazione tra il fattore ambientale e le comunità umane che abitano il territorio.

Al Nord, lo scioglimento dell’Ice Cap ha reso sottile la calotta e ha modificato le abitudini di vita delle popolazioni locali. Ma i cambiamenti ecologici sono solo una concausa del progressivo slittamento culturale verso standard scandinavi e statunitense.