martedì 29 marzo 2016

BRUNO CATTANI


“Da una fotografia non ci si deve affatto aspettare più di quanto essa offra. Una fine riproduzione dell'accadere esteriore assomiglia alle impronte che ci hanno lasciato certe bestie rare nella pietra. Esse offrono certamente del materiale alla vista – il modo però in cui la vita dei grandi animali si svolse nei suoi movimenti segreti è tutto da presagire e richiede della fantasia” scriveva il filosofo tedesco Ernst Jünger. La fotografia altro non è se non una traccia che fissa un luogo nel tempo ma lascia nascosta la sua vera natura, consegnandocene un segmento separato dal tutto e sottratto allo scorrere degli eventi. Nell’immagine resta quel qualcosa di indefinito che si delinea solo – e in maniera sempre effimera – attraverso la memoria. è dunque attraverso lo sguardo consapevole dello spettatore che un particolare assume importanza diventando parte rilevante di un tutto che è contemporaneamente espressione del qui e ora e vestigia del passato. Le due dimensioni sono vicinissime, si sfiorano, si scompongono e ricompongono grazie all’accento dubitativo dell’approccio critico dato dal taglio inconsueto della prospettiva, le distanze si allungano o si accorciano su sfondi di desolazione padana che si allargano verso l’alto, dando un nuovo contesto ai giocattoli, alle giostre e ai cavallini, ai parchi e alle camere d’albergo che conservano il passaggio umano solo parzialmente, restituendoci un’intimità pienamente soggettiva e onirica Con un sur-realismo metafisico che rievoca Palumbo, s vola come in un gioco di cavalieri e ai cade come un Cristo deposto, sempre inseguendo le domande che fanno da ossatura alla formazione individuale. Cattani ripesca frammenti nella scatola dei ricordi e li pone in sequenza, raccontando l’infanzia con toni nostalgici ma anche sognanti, concreti eppure ancora giocosi: c’è spazio per l’utopia che, pur contraddistinguendo i giochi dei bambini, non abbandona la visione adulta, più disincantata e malinconica. 



Fino al 3 aprile in Sala Liguria, Palazzo Ducale