sabato 3 agosto 2013

IL SIGNORE DEGLI ORFANI Adam Johnson




 

 

Se una persona non ha legami, che cosa la trattiene? L’unico modo di scrollarsi di dosso i propri fantasmi era trovarli.

Per sopravvivere in questo mondo devi essere un codardo parecchie volte, ma anche un eroe, almeno una volta.

Usa la tua immaginazione solo per il futuro. Mai per il presente o per il passato.

La missione è sempre quella di rimanere vivi.

Io so che una cosa è reale e l’altra invece è un sogno, ma continuo a dimenticarmene, così entrambe sono vere.

Tu sei un sopravvissuto che non ha niente per cui vivere.

Era qualcosa di insondabile quel legame con le madri, i padri, i colleghi perduti. Il fatto che quelle persone rimanessero fissate per sempre in caratteri di stampa.

Chiuse gli occhi e gli parve che la moglie del Secondo Ufficiale fosse ancora lì a curarlo, come quando il viso era ancora completamente tumefatto, quando lei era soltanto il profumo di una donna, i rumori che fa una donna, quando Jun Do aveva la febbre e cercava d’immaginare il viso della donna che lo avrebbe salvato.

Questa storia è difficile da ascoltare così come da raccontare.

Io so che in guerra nessuno dei due contendenti ha il monopolio dell’indicibile. E non sono così ingenua da pensare che i motori dei giusti non siano alimentati dal carburante dell’ingiustizia.

Se ti dicono che tu sei un orfano, allora tu sei un orfano. Se ti dicono di fare del male alla gente, allora comincia tutto …

Nella Corea del Nord ciò che conta non è l’uomo ma la sua storia. ma che significato poteva avere lui se la storia non era nulla, soltanto un accenno di vita?

Il fiore bianco e soverchiante del dolore può essere usato solo una volta.

La nostra squadra scopre un’intera vita, con tutte le sue complessità e le sue motivazioni, poi la plasma in un unico volume originale che contiene tutta quella persona. [ …] Noi cerchiamo solo la verità. [… ] Non appena scopriamo l’interiorità del soggetto, ciò che lo spinge a comportarsi in un certo modo , noi sappiamo non solo tutto ciò che ha fatto, ma anche tutto ciò che farà.

Sun Moon era una donna talmente pura da non sapere che aspetto avessero le persone che morivano di fame.

La sottile arte dell’interrogatorio è nutrire uno sconfinato interesse per i soggetti.

L’esperimento della mia biografia è stato un fallimento – dov’era il me e dov’era l’io? – e naturalmente è stato difficile liberarsi della sensazione che se l’avessi portata a termine, poi mi sarebbe accaduto qualcosa di brutto. [Dovrei] scrivere la mia biografia come se la storia non riguardasse me ma un intrepido addetto agli interrogatori.

La sensazione di emergere dal buio per ritrovarmi subito immerso ancora nel buio non mi piacque.

Non permettere mai che un soggetto entri nella tua mente.

Le sedute di addestramento contro il dolore gli avevano insegnato a trovare la propria riserva.

Sappiate che è impossibile ottenere un  cambiamento, che il lieto fine non esiste davvero.

Nel Comandante Ga si era aperto un divario, una frattura tra la persona che era un tempo e quella che era diventato. Il Compagno Buc era l’unica persona che esisteva su entrambi i versanti di quel vuoto.

A governare le sue azioni non era il destino ma il pericolo.

Tutte le lezioni che devi imparare nella vita ti vengono impartite dal tuo nemico.

Respingere gli impulsi stranieri, provenienti dall’esterno, è un modo per prepararsi a respingere quelli presenti all’interno.

La vera ricerca di sé non può mai essere imitata.

Ga non ha ucciso Sun Moon e i suoi figli. Li ha trasformati in uccellini e ha insegnato loro un canto triste. Poi sono volati via verso il tramonto, in un luogo dove non li troverete mai.

Nella Corea del Nord è facile far sparire qualcuno. Ma chi detiene il potere magico di farlo riapparire?

Suo marito se n’era andato avvolto nella luce, lasciando soltanto la macchia della donna che lui amava, ma lei era solo una quasi-bellezza, una probabile bellezza.

Ga vide le emozioni attraversarle il viso come cambiamenti atmosferici: l’incertezza, come nubi che sgombrassero il sole, lasciò il posto al trasalimento, gli occhi si contrassero, come se avessero cominciato  cadere le prime gocce di pioggia.

Ga era una figura tragica destinata a cadere, a cadere sempre più in basso prima che si possa parlare di redenzione.

Il vero cambiamento non è quello di una persona che va fino in fondo per ottenere una nuova vita interiore?

La tua reincarnazione mostra al popolo che il bene può scaturire dalle sofferenze, che può essere qualcosa di nobile. Che è meglio della verità. [ …] Che non ha un fine particolare. Che è soltanto una cosa che a volte deve essere fatta e che, anche se trentamila persone soffrono insieme a te, tu soffri in solitudine.

Quando lui [Kim Jong-Il] vuole che tu perda più di quanto hai già perso, allora fa in modo di farti avere cose che tu possa perdere. A lui interessa essere appagato e ammira le soluzioni ingegnose.

Gli orfani sono gli unici che devono scegliersi il padre, e lo amano il doppio.

La ferita del non sapere è quella che non guarisce mai.

Ga pensò a quanto fosse difficile capire le menzogne che racconti a te stesso, quelle menzogne che ti permettono di funzionare e andare avanti.

Continuavo a pensare che la biografia del Comandante Ga somigliasse alla mia. I parenti non potevano chiamarci per nome, non esisteva una parola che corrispondesse al nostro io profondo.

 Forse scrivendo la biografia del Comandante Ga avrei potuto scrivere anche la mia.

Lei era semplicemente caduta nelle falle della storia.

Ogni coscienza ha una propria firma elettrica e l’algoritmo del “pilota automatico” riesce a leggerla. Considerate il suo scandagliare come una conversazione con la mente, immaginatelo come una danza con l’identità. Sì, immaginate una matita e una gomma  impegnate in un leggiadro balletto sulla pagina […] L’Io e lo Stato proseguono in questo modo, avvicinandosi sempre di più l’uno all’altro finché finalmente la matita e la gomma sono quasi una cosa sola, si muovono all’unisono, la linea scompare proprio nel momento in cui viene tracciata, le parole si dissolvono prima che si formino le lettere, e alla fine resta solo il bianco.

Ga capì che quella ripetitività serviva a confondere le truppe degli invasori, ma l’effetto non era forse peggiore su coloro i quali dovevano quotidianamente subirlo?

Chi avrebbe potuto cambiare atteggiamento così radicalmente nei confronti del proprio oppressore? Chi avrebbe potuto simpatizzare con il criminale che gli rubava la vita?

Ha letto ogni singola parola che ho scritto. È quello il modo più vero per conoscere il cuore di un’altra persona.

Avevo dimenticato i grilli e le rane d’estate, la foschia pungente che si leva dall’acqua delle risaie.

Avresti potuto diventare chiunque. Non abbiamo bisogno della vista per vedere cosa sei diventato.

Avevano parlato in astratto, danzando intorno ai particolari concreti di quella cosa molto reale che avevano messo in moto.

Tu non puoi lasciarmi, io sono la tua prigioniera. A che serve essere una prigioniera se non c’è un carceriere?

È bene sapere che il mondo è un posto pericoloso e che il futuro è conosciuto solo dalle massime autorità.

Ha restituito alla sua vita la capacità di concentrarsi su un obiettivo. [ …] Ga si accorse allora di avere uno scopo, di aver assunto il controllo di se stesso.

Quel piccolo uomo malvagio voleva costringerla a fingere di essere felice.

Quelle efelidi adesso stanno a significare che al mondo esistono altri tipi di bellezza che non siano semplicemente lo sforzo di somigliare a una porcellana di Pyongyang.

Una nuova vita è degna di essere vissuta se non ti ricordi della vecchia? Paragonata all’oblio, la vita aveva ancora un senso?

Chi avrebbe raccontato le storie dei cittadini, che prove esistevano dell’esistenza delle persone?

La giornata cessò di far parte della vita che avrei voluto e seguitò far parte di quella che già avevo. Sgobbare per nulla in un continuo susseguirsi di fallimenti.

Riuscì a vedere tutte le vite che avrebbe potuto vivere.

Nella Prigione 33 a poco a poco rinunciavi a tutto, a cominciare dal tuo domani e da tutto ciò che avrebbe potuto essere.

La Sun Moon che stava dentro di lui era la riserva che gli avrebbe permesso di sopravvivere alla perdita della Su Moon che stava dinnanzi a lui. […] e quando gli accordi si fecero sconnessi, le note ribelli e solitari, allora capì che quella era anche la sua canzone.

Sarò sempre un ragazzo venuto dal nulla.

Non più tardi di domani avremo infranto ogni regola esistente.

Un giorno non è nulla. Un giorno è solo un fiammifero che accendi dopo che i diecimila fiammiferi precedenti si sono spenti.

… Quella calma che derivava da una lunga e amichevole frequentazione con l’ignoto.

Un nome non è una persona. Non ci si ricorda di una persona per il nome. Per tenere qualcuno in vita, lo metti dentro di te. […] Quello che importa siete voi, non i vostri nomi. Siete voi due, ciò che non dimenticherò mai.

Ci sono persone che entrano nella tua vita e ti rubano tutto.

Il Comandante Ga era stato creato da quel luogo.

Il segreto dell’amore è nel sacrificio.

Questo blocco di cui soffrivo derivava dal fatto che dentro di me sapevo di non conoscere nessuno che volesse ascoltare la mia storia.  [ …] Le persone che avevano bisogno di sentire la mia storia erano le persone che amavo, le persone che mi stavano di fronte e che avevano iniziato a pensare a me come a un estraneo, che erano spaventate da me perché non conoscevano più il vero me.

Non si può dialogare con un libro. Non si può riscrivere una biografia mentre la si sta leggendo.

Se solo ci fosse stato, lì, un posto per una persona che raccoglieva storie umane e poi le metteva per iscritto. Ma Pyongyang era già piena di scrittori di necrologi e io non riesco ad abituarmi ai destini crudeli.

Io non raccolgo più biografie. Adesso m’interessa unicamente la mia storia personale.

Una volta raggiunta l’altra parte avresti potuto leggere chi eri e saresti ridiventato te stesso.

La mia storia è già finita dieci volte, e tuttavia non si ferma mai. La fine continua a venirmi incontro, eppure raggiunge gli altri

I cittadini venivano separati dalla loro storia e questa storia veniva custodita mentre della persona ci si sbarazzava, ma adesso la persona si perde insieme alla storia.

Io non sono sicuro di capire la libertà, ma ho provato cos’è e anche lei adesso la possiede.

Tremante di speranza e, stranamente, di rimpianto azionai l’interruttore. Sembrava che i miei pensieri volassero. Esisteva solo la cosa in sé, senza collegamenti né contesto.

Una ripartenza.

Pensi che, con il passare del tempo, un sostituto possa diventare la cosa vera?
io non posso controllare ciò che canto.

Non esisteva una cosa come l’abbandono, c’erano soltanto persone che si trovavano in posizioni impossibili, persone che avevano speranze migliori, o forse un’unica speranza.

Qualunque cosa, nella Corea del Nord, alla fine si trasformava in malvagia follia.

Ho tirato il filo che ti disferà

Non capisco chi sei. Tu hai ucciso la mia nemesi.

È così che un uomo qualunque diventa un eroe, un martire, una fonte d’ispirazione per tutti. Per sempre.

 

 

 

 

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