giovedì 19 giugno 2014

DOOMBOY Tony Sandoval


Chi è “Doomboy”? Nessuno lo sa. È il protagonista di una trasmissione live, arriva per caso sfidando le onde del mare. Nello stile e nel linguaggio di Tony Sandoval si nota l’epica consonanza tra aria e acqua, tra vento e onde. Il parallelo si manifesta attraverso la forma eterea dei principali personaggi femminili: Anny, la fidanzata scomparsa e trasformata in uno spirito dell’oceano; Nuria, la venditrice di stelle che è anche simbolo della fantasia; e poi Mina – la seducente leader di una band alternativa – che qui dipana il filo di un racconto-intervista. Sulle frequenze di una radio-fantasma, convogliate da un’antenna amatoriale – che cattura gli elementi come il parafulmine del dottor Frankenstein convogliava l’elettricità – si sentono suoni che hanno un’anima e riccioli della Natura selvaggia si attaccano alla chitarra in fiamme, risvegliando visioni oniriche e acquerellate, in contrasto con i colori scuri dei locali notturni. In queste tavole, quelli della mia generazione potranno trovare tracce di “La Sposa Chiocciola”, capolavoro dimenticato dell’illustrazione di Zhenli Jiang e persino una citazione di mitologia norrena, nella descrizione visiva della tempesta. Le emozioni erompono con violenza fisica perfetta, sia nelle session sia nelle risse, come in una logica mutazione del disagio espresso nelle canzoni metal che il lettore non può ascoltare né conoscere. Questa mancanza voluta non è un limite, ma anzi amplia le possibilità di un’identificazione soggettiva variegata, molto evidente nei diversi “omaggi” pubblicati a fine volume. Le performance sulla spiaggia non sono organizzate per ottenere notorietà: sono un modo per chiudere i conti col passato, ma la musica lenta e pesante diventa una leggenda tra i ragazzi di un quartiere popolare, un luogo che potrebbe essere la Città Immobile dei libri di Efraím Medina Reyes o la frontiera di Gabriel Trujillo Muñoz, dove l’indifferenza dei corvi nel cielo giallo sembra un’allusione ai codici non scritti delle periferie. Il piccolo mondo interiore di D si somma a quello dei suoi amici, ognuno alla ricerca di se stesso, in un mosaico di segreti e aspirazioni che spiega l’insicurezza della crescita e la forza dell’amicizia.


 
 
 

Nessun commento:

Posta un commento