giovedì 20 novembre 2014

MACONDO: THE WORLD OF GABRIEL GARCÍA MÁRQUEZ Fausto Giaccone


Solo fino a lunedì, al Palazzo Ducale di Genova saranno esposte le foto del reportage “Macondo: the world of Gabriel García Márquez”. L’intensità del bianco e nero di Fausto Giaccone mostra un mondo che è certamente magico ma che, davanti all'obiettivo, assume la concretezza della realtà. La Colombia caraibica della “Cuesta” ha un sapore esotico ai nostri occhi ma non si tratta di una visione falsata in senso deteriore come avveniva nei quadri di Ingres. Aracataca, Sucre, il Río Magdalena:  i luoghi prendono corpo, spessore e profondità; diventano set tangibili dell’immaginazione del lettore /osservatore concretizzando l’dea che sia necessario   “Vivere per raccontare”: così forse si perde parte del fascino della lettura ma si ottiene un effetto cinematografico nitido e pulito.

Il fotografo siciliano ha viaggiato in una regione difficile, tormentata da anni di complicati conflitti, nella quale presente e passato convivono su piani prospettici paralleli, sequenziali come scatole ottiche. Qui personaggi reali e fittizi si mescolano ai fantasmi in un’unica iconografia di massa che, se da un lato cerca d’interpretare la modernità, resta ancorata alla tradizione. Come ha sottolineato Juan Gabriel Vásquez, troppo spesso l’opinione pubblica dimentica i traumi recenti per incoronare nuovi eroi che improvvisamente e senza  volere diventano portavoce del sentimento dell’intera nazione. Le persone comuni – le anziane, i musicisti, le famiglie – sono coinvolte in questo processo che è sia centripeto che centrifugo. Protagonista assoluto è il Tempo come presenza immobile annidata nella densità delle ombre, nella capacità della macchina di cogliere la poesia della contraddizione.    


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