venerdì 7 novembre 2014

LE REPUTAZIONI Juan Gabriel Vasquez

Feltrinelli, 147 pp., 16 €



“Le Reputazioni” è un romanzo di presenze illusorie in cui i personaggi si costruiscono grazie all’interpretazione e non al dato oggettivo. In questo gioco, i nomi sono importanti ma allo stesso tempo secondari perché le identità si confondono, nascoste dietro il pennino o dietro al vetro di una sala di doppiaggio. Dalle pagine del giornale, le caricature di Javier Mallarino sono diventate la voce della Colombia, l’unica bussola – tagliente e ironica – per una realtà fatta d’inganni. Nei ricordi del disegnatore, i piani temporali s’intrecciano secondo una trama che ripercorre un passato incerto per trovare chiarezza nel futuro. Le vignette hanno una forma diretta e un linguaggio non immediato che riporta in qualche modo proprio alla poesia e Ricardo Rendón come Silva o come Antero de Quiental. 


Parole e tratti hanno il potere di plasmare l’opinione pubblica e di modificare la vita dei singoli individui, entrando nel racconto degli episodi privati e cambiandoli dall’interno: le immagini giungono rapidamente, si formano nel cervello, prendono corpo sulla carta e, come animate da una firma, si trasformano in qualcosa di reale e si muovono insieme alle persone e con il loro autore per le strade della città. Il dubbio genera gli scenari possibili in un processo che ha lo stile analitico di McEwan e la raffinatezza di Marías, senza lo stesso compiacimento colto della citazione farraginosa. Ogni elemento ricade in una precisa economia che fa iniziare la ricerca del protagonista con la comparsa improvvisa di una donna. Samanta Leal rievoca i frammenti di un evento shoccante, che il tempo e l’oblio avevano rimosso. 

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