lunedì 10 agosto 2015

RUTH & ALEX



 
 
RUTH E ALEX è una splendida commedia diretta da Richard Loncraine. Alex (Morgan Freeman) è un artista di settant’anni. Passeggia nel suo quartiere e ne gusta i piccoli riti, i luoghi, le persone. Tuttavia qualcosa sta cambiando: la civiltà del nuovo millennio porta supermercati biologici e Apple Store, la gestione di una galleria d’arte equivale a quella di un’impresa con il curatore come amministratore e i protagonisti si ritrovano anziani. È sempre più difficile fare le scale e così i due decidono di vendere l’appartamento attraverso l’agenzia della nipote Lily che organizza una “visita libera” proprio nel giorno in cui un allarme terrorismo blocca il ponte che porta a quella zona della città; ma nulla ferma il mercato – nonostante la Crisi – e la casa si riempie di gente. Alcuni sono solo curiosi, altri fanno un’offerta scatenando un balletto di cifre senza considerare il valore sentimentale di ciascuna stanza. I ricordi di Alex tornano a galla mentre guarda i propri quadri e la vista dalla finestra del suo studio. “Forse io e Ruth abbiamo avuto tutte le viste della nostra vita. Forse le viste sono per i giovani che hanno qualcosa da guardare.” dice lui, ma il vissuto entra in ogni momento arricchendolo di significato anche nel presente. Quarant’anni prima aveva dipinto un nudo usando Ruth (Diane Keaton) come modella. Per il tratto e la scelta cromatica, è un’opera in bilico tra Espressionismo e Realismo mentre i paesaggi hanno qualcosa del Precisionismo industriale americano di Earle, influenzate dall’insieme armonico di palazzi e ciminiere che si nota oltre il davanzale. Poi si dedicherà a un ultimo ritratto, quello della moglie di adesso e gli edifici saranno lo sfondo per il suo personale progetto di “urban farming” con le paintine di pomodoro i cui frutti costano circa nove dollari l’uno! Mentre la loro cagnolina si trova all’ospedale veterinario – condividendo il destino dei padroni –  anche la coppia partecipa a una visita, per cercare un posto nuovo che non sia a milioni di miglia dal loro mondo e prendere in mano la situazione – il che significherà restare ancora per un po’ nella vecchia casa, annullando le trattative. Variando gli scenari, si ripresentano gli stessi personaggi: la scrittrice e la bambina con la madre che prova camere da letto e soggiorni luminosi. La luce e la metropoli sono aspetti fondamentali del film perché attraverso gli occhi di Alex (e quelli di Ruth) il globale si riduce a locale dando vita a ciò che i sociologi hanno chiamato “glocale” fino all’estrema propaggine rappresentata dalla caccia all’uomo contro il sospetto terrorista musulmano. Dall’11 settembre, negli U.S.A. resta una paura connaturata del diverso che spinge a dipingere come mostri tutti coloro che appartengono a una differente comunità. Nella pellicola, questa frattura culturale è messa in parallelo con quella degli anni Settanta statunitensi, nei quale in molti stati i matrimoni misti erano illegali o erano guardati con diffidenza.  
 

 

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